L’inizio di tutte le guerre sono le persone che pretendono Silenzio, ordine, tranquillità.
Rispetto degli spazi, regolarità degli orari,
Sentirsi protetti, sentirsi importanti.
Quando incontri un essere vivente, indifeso di fronte a te,
E spontaneamente fai i calcoli di quanto ti costa in denaro amarlo come si conviene.
È sempre troppo, costa sempre troppo, un essere vivente costa una cifra
Indescrivibile.
Che rabbia che ci sei. Mi costi, mi costi, mi dai fastidio.
L’inizio della guerra è l’esistenza di un debole?
La fine della guerra è l’eliminazione dell’elemento debole,
Nel ripristino della regolarità?
Io chiedo, a voi, io ho il cuore che urla,
E non ho nessuno, più nessuno,
Che mi accoglierà.
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Io sono venuto a portare il fuoco su questa terra.
D’ora in poi, il tempo della realtà.
Ti vedo schiacciare la vita dei più piccoli
Sono la testimone invalida e sconfitta,
Perché amo chi aggredisce, gonfio del suo egoismo.
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Il mio amore aveva un giardino,
Con cura lo teneva, con gelosa cura.
Un giorno arrivò un cane, scodinzolava
E il mio amore lo accarezzò, gentile,
Disse: che carino che sei, vieni in braccio.
Lo prese, e lo portò fuori dal giardino, e chiuse bene il cancello,
Era più importante la bellezza del suo giardino,
Dell’amore di un cagnolino.
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Accoglienza è la parola
Da con-fondere con Pace.
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Dimmi cos’è la pace! Pace è tranquillità?
Adesso che l’hai ottenuta,
Tu sei tranquillo,
Ma qui nevica dolore.
Urlami cos’è la pace!
Cos’è la pace,
Un vincitore e uno sconfitto, un compromesso, uno di noi due
Che cerca di dimenticare.
La neve muta del mio dolore copre le crepe subdole del suolo
E ci vorrà del tempo.
Io so cos’è la pace, è straziarmi il cuore,
Portarlo dall’altra parte, per riuscire a sentire misericordia di te,
Braccia aperte,
arrese
all’amore che provo per te.
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In una guerra, qualcuno deve rinunciare
Perché torni la pace.
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Ma tu, sei in pace?
Il mio silenzio ti interpella?
La pace nasce dal silenzio, o dall’umiliazione,
La pace nasce dalla verità?
Il mio silenzio ti interpella?
Ma tu, sei in pace?